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Vengono dal Brasile l’67,6% delle richieste di cittadinanza per diritto di sangue

La cittadinanza italiana per molti è un vero miraggio ma per i molti abitanti del Sud America che hanno gli avi nel nostro Paese è un po' meno complicato.
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Prova ne sia che i brasiliani rappresentano l’67,6% dei processi di riconoscimento della cittadinanza per diritto di sangue (jus sanguinis) presentati in Italia. I dati provengono dal ministero dell’Interno italiano e sono stati trasmessi dall’Istituto nazionale di statistica (Istat).

I cittadini stranieri che nel 2018 hanno acquisito la cittadinanza italiana sono 112.523, di cui 103.478 originari di un Paese non comunitario. Rispetto al 2017, si è registrata una flessione del 23,8%, in controtendenza rispetto alla continua crescita degli ultimi anni, che ha riportato il valore su un livello vicino a quello del 2013.

L’acquisizione per ius sanguinis è particolarmente rilevante nelle regioni del Mezzogiorno che in passato hanno dato luogo a consistenti flussi di emigrazione verso l’estero. I procedimenti per discendenza rappresentano la maggior parte delle acquisizioni in Calabria, Molise, Basilicata e Campania. Complessivamente per il Sud si registra una lieve variazione positiva rispetto al 2017.

I dati si riferiscono solo alle richieste di riconoscimento della cittadinanza per diritto di sangue prodotte in Italia, esclusi i dati relativi ai processi in corso nella rete consolare. Per riconoscere la cittadinanza sul suolo italiano, è necessario stabilire la residenza nel Paese durante l’elaborazione della domanda, che può richiedere alcuni mesi.

Anche nel 2018, in linea con gli anni precedenti sebbene con valori assoluti decisamente ridotti, il numero maggiore di acquisizioni riguarda albanesi (21.841) e marocchini (15.496), collettività storicamente presenti sul nostro territorio e che coprono più del 36% delle acquisizioni di cittadinanza
nell’anno. Tuttavia, tra il 2017 e il 2018 per la comunità marocchina il calo delle acquisizioni di cittadinanza è ben superiore alla media ((-31,6% contro -23,8%). Al terzo posto si collocano ormai stabilmente i cittadini di origini brasiliane (+7,3% tra 2017 e 2018). Nel 67,6% dei casi si è trattato di acquisizioni avvenute per ius sanguinis.

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